CRONACHE DAL BORGO

Oggi ho avuto voglia di mettere per iscritto alcuni insegnamenti ricevuti dalla nuova vita che ho scelto, una vita in campagna.

Nuova per modo di dire, sono già tre anni almeno che mi sono trasferita nel borgo dove si trova casa di nonna, nella Valle della Luna. Ed è solo adesso che mi sento di avere una certa legittimità nel parlare di alcuni insegnamenti nati in queste foreste. L’animo impetuoso è velocemente calmato in queste terre ricche di humus e umidità. Ed è sicuramente meglio così. Tutti i saggi sanno che le cose migliori vengono col tempo.

Questi insegnamenti derivano dall’empirico, dall’azione terrena e non sono verità assolute. Sono il risultato della mia esperienza. Se senti, leggendo, che per te non sono veri… hai ragione! L’intento, qui, è la pura condivisione.

Prima lezione

Da quando abito nel mio piccolo borgo, ho imparato a prevedere che tempo farà. E non perché ho dei superpoteri o un sesto senso innato, semplicemente grazie all’osservazione di ciò che succede intorno a me.

Quando sta arrivando un temporale, gli uccelli interrompono il loro canto e, come le api e gli altri impollinatori, smettono di volare. Tutto si fa silenzio. Come da copione, il vento si leva e porta con se, repentinamente, nuvole grosse e cariche di pioggia.

Quando questa danza, questa accalmia si crea, so, con assoluta certezza, che ho mezz’ora per poter tornare a casa o trovare riparo. Se non mi sbrigo, il diluvio mi prenderà- per così dire- di sorpresa.

Ed è qui l’insegnamento: l’essere umano, connettendosi al suo ambiente naturale, sviluppa capacità che in un contesto urbano sono spesso inaccessibili. Non perchè inesistenti ma a causa della struttura del luogo di vita. In un ambiente dove si riesce a stare davvero in contatto con la natura, queste capacità fioriscono e sono del tutto normali

Seconda lezione

Quando semino, niente cresce come avevo immaginato.

Ci saranno semi che germoglieranno dopo anni, altri che il vento porterà in luoghi diversi da quelli scelti, altri ancora che non fioriranno affatto.

E questa mi sembra una bellissima metafora della vita.

Che ruolo abbiamo noi, esseri umani su questa terra?

Noi seminiamo. Siamo grandi seminatori di idee, di azioni, di atti, di parole. Ma il risultato, la fioritura, non possiamo controllarla. Possiamo solo offrire al mondo e alla terra queste promesse di fertilità.

Questo ci può far riflettere sulla qualità dei semi che vogliamo regalare, donare, spargere nelle nostre interazioni che siano, sociali, vegetali, famigliari, animali.

Terza lezione

Un altro spunto di riflessione nato dalla vita nel borgo è che, anche se siamo natura, portiamo dentro di noi un fondo di antropocentrismo che è molto forte. Anche solo per struttura culturale, ideologica o educativa. Il selvatico ti aiuta a smantellare questa credenza, con una grazia vegetale ed una potenza animale di grande efficacità.

Quando ti ritrovi a vivere in un borgo immerso nel verde della montagna senti che non sei tu a dettare le regole. Il microcosmo umano è solo un puntino rispetto alla vastità dell’ecosistema organico.

Capisci che, fino a quando ti posizionerai in una dinamica egocentrica, non troverai il tuo spazio. Perchè non stai rispettando le leggi- quelle più forti di te: le leggi della natura.

Non nascondo che, soprattutto all’inizio, mi sono spesso sentita un’ospite inadeguata di questa magnifica terra. Poi, ho ampliato lo sguardo, allargato il cuore e mi sono resa conto di essere parte di questo grande ciclo. Ho percepito che questo luogo è anche il mio. E che solo con il rispetto reciproco- verso gli altri esseri viventi e senzienti, verso l’ambiente minerale, vegetale, animale che ci circonda- solo attraverso questo atteggiamento, posso veramente sentirmi integrata

Questo articolo non parla direttamente di piante. Non sviluppa nessun punto inerente alla naturopatia. Non svela segreti o rimedi.

Credo che rappresenti una base, un fondamento, un terreno fertile su cui poter costruirmi (e forse anche te, caro lettore), come persona e come operatrice.

Ci auguro che da questo spazio e da queste riflessioni possano nascere esperienze, cure, parole, trasmissioni più pure, più giuste

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