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ARGILLA MATERIA CORPO

RADICARSI CON L’ARGILLA: TORNARE ALLA TERRA, TORNARE A SÉ

C’è una forza silenziosa nell’argilla, una verità che si mostra appena la sfiori. È materia che non si impone, ma ti invita a un dialogo lento, profondo. Ti ricorda chi sei: corpo, mani, respiro, radici.

Lavorare l’argilla non è solo gesto creativo, è un ritorno. Un ritorno alla terra che ci sostiene, al presente che spesso dimentichiamo, a quel filo invisibile che ci tiene ancorati al reale.

RITUALE DI TERRA E MANI

Procurati un pezzo d’argilla. Non ti servirà altro. Trova uno spazio calmo, dove puoi sentire il tuo corpo e il ritmo del tuo respiro.Le mani saranno il tuo unico strumento. Nessun piano, nessuna forma predefinita. Lascia che l’argilla risponda ai tuoi movimenti, che porti fuori ciò che è dentro.

L’argilla non ha fretta, non richiede perfezione: basta che le mani inizino a muoversi, lasciandosi guidare dalla consistenza della materia.

Premi, ruota, piega. Non pensare troppo.

L’argilla ti invita a rallentare, a sentire. La tua pelle percepisce la freschezza umida della terra, le dita affondano nella materia, e improvvisamente ricordi: la terra non è solo sotto i piedi, è anche dentro di noi.

Con ogni gesto, ti accorgi che la mente si calma, i pensieri diventano più morbidi. Puoi immaginare di lasciare scorrere nella terra ciò che non ti serve più – tensioni, preoccupazioni, distrazioni. L’argilla accoglie tutto, come il suolo che trasforma ogni cosa.

La bellezza dell’imperfetto

Quando hai finito, fermati un momento a osservare. Non serve giudicare o cercare la bellezza in ciò che hai creato: l’importanza è nel gesto, nella traccia che hai lasciato, in quell’attimo in cui sei stato pienamente presente. Se vuoi, conserva la tua piccola opera come simbolo del tuo radicamento; oppure schiaccia di nuovo l’argilla, riportandola alla sua forma originale. È questo il suo insegnamento: tutto si trasforma, tutto ritorna.

ARGILLA TERRA VIVA

L’argilla è terra viva. Non ti lascia fuggire nella testa, ti invita a sentire: le mani sporche, il profumo umido, la forza necessaria per modellarla. È semplice, ma essenziale. Con lei riscopri il contatto con ciò che è reale, ti ricordi che sei parte di qualcosa di antico e duraturo.

Prendersi il tempo per lavorare l’argilla è un gesto piccolo, ma pieno di significato. È un invito a rallentare, a radicarsi, a tornare a ciò che conta davvero.

ARGILLA E CORPO: DUE MATERIE DA PLASMARE

Lavorare l’argilla e lavorare il corpo attraverso un massaggio appartengono alla stessa dimensione tattile, intuitiva e trasformativa. Entrambi i gesti coinvolgono mani, pressione e presenza, e in entrambi i casi si tratta di modellare qualcosa che racconta una storia, che trattiene una memoria. L’argilla conserva il segno delle dita, proprio come il corpo conserva tensioni ed emozioni. Quando massaggiamo un muscolo contratto o premiamo l’argilla per darle forma, ci immergiamo in un dialogo silenzioso con ciò che stiamo toccando.

L’argilla é metafora e ci ricorda che siamo fatti della stessa sostanza della terra: morbidi, plasmabili, ma anche capaci di mantenere forma e struttura. Modellare l’argilla, quindi, non è solo un’azione creativa, ma anche un modo per riflettere su come possiamo prenderci cura di noi stessi – con la stessa attenzione, ascolto e pazienza che mettiamo nel lavorare la materia.

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